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Inaugurazione opere di Sarah Bowyer e Masoudeh Miri
Il 23 settembre 2021 alle 18 sarà inaugurato il murales “Cityfeeder” di Sarah Bowyer in via Fiano 28, realizzato a luglio.
” ‘City Feeder’ è un’opera che nasce lentamente negli anni. La ricerca dell’empatia e dell’interiorità dell’altro, sempre stati temi centrali del mio lavoro, si sono poi rivelati spesso in soggetti femminili. Orfana di madre da giovane e poi io stessa madre di una femmina, ho voluto dare un tributo alla figura femminile, creatura troppo poco onorata, bisognosa di conferme sociali. City Feeder è un’opera che simboleggia l’energia delle donne, da sempre portatrici di armonia, creatrici di collante tra interiorità, intimità e sociale. Coloro che danno la vita, la nutrono e svezzano a scapito spesso di una loro stessa riuscita sociale, meritano un’opera urbana che sia testimonianza delle radici sulle quali ergiamo noi stessi e la società tutta, oltre a fondere le salde basi morali che permettono i piccoli passi evolutivi dell’essere umano.”
Sarah Bowyer
Presso lo Studio di Architettura Garino via Rocciamelone 1 alle 19 sarà inaugurata la mostra personale di Masoudeh Miri e le sue serrande d’artista
Garinoarreda propone l’esposizione dei dipinti di Masoudeh Miri. In vetrina saranno in esposizione alcuni arredi disegnati dall’architetto Garino.
Masoudeh Miri architetto e pittrice iraniana propone una serie di dipinti in tecnica mista (acquerello e acrilico su carta). I dipinti raccontano alcune torture che hanno subito le prigioniere politiche iraniane durante gli anni ’80 del novecento in chiave poetica e con un linguaggio simbolico. Inoltre i dipinti vengono accompagnati da un’installazione artistica.
L’allestimento stesso in qualche modo diventa un’opera artistica incarnando il labirinto raffigurato nei dipinti in esposizione; un’opera tridimensionale che dialoga con i dipinti. L’allestimento è ideato e realizzato dall’architetto Alberto Garino riflettendo le opere e la poetica delle opere in esposizione.
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Presentazione libro “Questo non è un libro sul Covid”
Presso Galleria del MAU in Via Rocciamelone 7/c venerdi 24 settembre 2021 dalle ore 17 alle 18.30, verrà presentato da Marco Berton “Questo non è un libro sul Covid”, di Maria Concetta Distefano, Doriana Bruni, Caterina Pagliasso con illustrazioni di Giuliana Milia, collana La Mia Strada di Le Mezzelane Casa Editrice.
Presenta il libro Marco Berton, giornalista di Torinoggi.it
Libere interpretazioni ironiche e divertenti di un momento buio della nostra esistenza, un viaggio semiserio tra illustrazioni, storie, filastrocche, cronache, racconti, recensioni di film, glossario.
L’anno appena trascorso e quello da poco iniziato entreranno, molto probabilmente, nei libri di Storia. In ogni caso non saranno da considerare anni normali.
Ma non è di questo che tratta il volume. Le illustrazioni, le storie, le filastrocche, le cronache semiserie, i racconti, le recensioni di film, il glossario semiserio sono libere interpretazioni ironiche e divertenti di un momento buio.
L’intento è quello di intrattenere chi legge e fornire piccoli spunti di riflessione, ma sempre in punta di sorriso.
Per partecipare alla presentazione è necessario prenotare e avere il Green Pass. Durante la presentazione saranno rispettate le indicazioni anti-covid, distanziamento e uso di mascherina in particolare.
Info : 335 6398351 info@museoarteurbana.it http://www.museoarteurbana.it
“Arte in Vetrina: Arte in movimento” 25 settembre 2021 ore 15.30 Vernissage
E’ la terza edizione della mostra collettiva diffusa di arte e artigianato territoriale in Borgo Campidoglio – A cura di Daniele D’Antonio
In occasione delle ATP Nitto Finals, il MAU tramite il progetto Fucina Campidoglio, propone una mostra territoriale che cerca di superare le difficoltà legate al Covid19, facendo conoscere l’arte, gli artigiani e gli artisti di Borgo Campidoglio grazie alle loro creazioni esposte nelle vetrine, la cui visione si inserisce fluidamente durante le visite al MAU, e agli spazi aderenti all’iniziativa.
Le opere d’arte e artigianato saranno acquistabili rivolgendosi direttamente agli artisti e agli artigiani.
Fucina Campidoglio nasce dalla collaborazione tra operatori culturali di Campidoglio, che hanno deciso di unire le forze per promuovere quanto di meglio esiste nel Quartiere e nel Borgo.
Fucina Campidoglio gode del patrocinio del Comune di Torino
Sostenitori istituzionali : Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Circoscrizioni 6, 5,7 Comune di Torino
Sostenitore : Unione Buddhista Italiana
Sponsor tecnici : OIKOS Colore e Materia per l’Architettura, Fiammengo Federico srl
Partner : Associazione Tribù del Bad Night Cafè/Cabina dell’Arte Diffusa, Officine Brand www.officinebrand.it, Galleria Campidoglio http://www.galleriacampidoglio.it,
25 settembre 2021 ore 15.30 Vernissage tramite visita guidata al MAU e agli spazi aderenti
Punto d’Incontro: Chiesa di Sant’Alfonso Via Netro 3, Torino
La visita è a pagamento e su prenotazione: si svolgerà a raggiungimento del n.minimo di 8 adesioni e fino a n.massimo di 20 adesioni, nel rispetto delle norme anti Covid19.
Info:
https://www.culturalway.it/
3393885984
Spazi aderenti alla mostra: Falegnameria Garino, Studio Michele Venisti, Galleria del MAU, Dogana Torino, Laboratorio Sartoriale Quintastagione, Studio Delta Pottery+Bottega Botanica, Calza di Cuoio, Art Deco Snc, BB Mosaici, IL LIBRIFICIO di Voglino Editrice, Laboratorio Officine interno 7.
Durante il vernissage è prevista la chiusura di parte di Via Rocciamelone tra Via Rivara e Via Corio, in collaborazione con FederVie, dalle 16 alle 21, al fine di valorizzare l’area pedonale attraverso l’animazione culturale.
Sarà ospite un tavolo informativo della LAV Lega Anti Vivisezione, sede di Torino, associazione per la tutela degli animali,e un’esposizione di disegni sugli animali di Alessandra Baima, volontaria LAV.
Il MAU esporrà all’aperto le opere dell’artista Luj Vacchino nella mostra personale “Visioni plastiche”
“La cifra stilistica di Vacchino è quella di una scultura di impronta neo pop. Le icone riprodotte e “La cifra stilistica di Vacchino è quella di una scultura di impronta neo pop. Le icone riprodotte e reinventate sono tratte prevalentemente dall’immaginario della quotidianità domestica e metropolitana o da quello della musica, grande passione dell’artista. Le installazioni presenti in via Rocciamelone sono veloci da costruire e volutamente effimere, realizzate con materiali di recupero e plastiche gonfiabili in una sorta di happening situazionista in cui il tempo della vita e quello dell’arte coincidono”
Presso la Galleria del MAU sarà inaugurata alle 18.30 la mostra di Miky Wubik “WUBIK SOLO EXHIBITION”,
con un intrattenimento musicale del chitarrista Marcello Capra dal titolo, ripreso da una sua composizione, “Fili del tempo”, carrellata di momenti salienti della sua lunga carriera
La mia azione di critico e promotore culturale è sempre stata tesa ad una osservazione attenta ed il più possibile obiettiva dei mutamenti in atto nella fenomenologia artistica contemporanea e ad un forte impegno nella dimensione pubblica e sociale.
A metà degli Ottanta, nei primi anni di un’attività che è nata come vocazione, a contatto con i giovani autori di quell’epoca distante ma per molti versi ancora attuale, ho registrato il rinnovamento della pittura dopo l’ondata della Transavanguardia, in un clima di contaminazione multidisciplinare e di enfasi espressiva, fortemente venata da suggestioni provenienti dall’estetica metropolitana, dalla moda, dalla musica e, soprattutto, dal fumetto.
Dagli States giungevano intanto gli echi delle gesta dei primi graffitisti, che invadevano con la vernice spray gli anfratti della metropoli e le subway, coniando, in piena post modernità, un nuovo alfabeto pre moderno, mentre nelle discoteche, che al tempo frequentavo anche come organizzatore e talvolta dj contaminando tra loro vari generi, si iniziava a proporre il rap, a quelle esperienze strettamente correlato.
Incanalatosi nella dimensione di un ingresso nel mercato al più alto livello di quegli anni, comunque ancora equilibrato se paragonato agli eccessi degli anni Duemila, soprattutto per le migliori individualità quali Basquiat, Haring, Sharf, Cutrone , Ramalzee l’arte di strada, oscurata per buona parte degli anni ’90 da altri fenomeni quali il Post Human di Jeffrey Deitch e l’invadenza, soprattutto in Italia, di un neo concettuale citazionista, stereotipato e molto “politicamente corretto”, ha conosciuto nuovo vigore ed un allargamento delle sue potenzialità di linguaggio con gradualità negli anni Zero.
Molti giovani artisti hanno iniziato ad usare le strade e le piazze delle città come luoghi per esprimere la propria creatività adoperando tecniche diverse, con uno stile non più vincolato unicamente all’impiego della bombola spray, che pure rimane veicolo privilegiato, con finalità che vanno dalla critica sociale anche radicale alla rivendicazione della libertà espressiva al di fuori dei canali tradizionali.
Ma anche da questo punto di vista c’è da registrare una novità sostanziale. Mentre l’ingresso dei graffitisti americani nelle strutture di mercato apparve all’epoca come una sorta di “tradimento” della loro originale vocazione underground, la maggior parte di questa nuova generazione non vive alcuna contraddizione nel proporre la sua arte sia in strada che in strutture espositive “tradizionali”. La forza e la sintesi del linguaggio di molti tra gli artisti uniti a questo fattore rende il fenomeno, a mio avviso, una componente innovativa nello scenario artistico contemporaneo, come da profezia di Walter Benjamin che sosteneva come l’arte, entrando grazie agli strumenti di riproducibilità tecnica nella sfera della “politica”, fosse destinata a perdere l’aura di esclusività che per secoli l’aveva contraddistinta.
Un’aura che è inaspettatamente rientrata in scena negli ultimi anni grazie alle follie del mercato ed all’esaltazione della personalità di artisti dello star system ormai tramutatisi in veri e propri “brand” commerciali, ma che fenomeni come quelli del writing e della street art sono in grado di esorcizzare nuovamente.
Protagonista del “Wubik Solo Show” presso la Galleria del Museo d’Arte Urbana è un artista da considerare uno dei pionieri dell’arte di strada nella dimensione del writing, insieme a due personalità come Maria Bruno in arte Sisterflash e Bostik, purtroppo precocemente scomparsi, battistrada delle ondate successive che hanno fatto di Torino uno dei centri propulsori del Muralismo.
Citando le note biografiche dell’autore : “ Classe 1968, ha il suo primo impatto con l’arte di strada nell’88 quando, vedendo alcuni stencil in giro per Torino, cerca , per un breve periodo, di imitarli. Nel 1995, grazie a DANK, conosce il mondo del writing entrando a far parte della sua prima crew, la NSC. Unitosi alla TOTS e successivamente alla BOC inizia così a dipingere sulle più disparate superfici urbane. Partecipa a tutti gli eventi importanti nazionali ed
internazionali come l’Amazing Day, il Meeting of Stiles, Step in the Arena, Urban Giant e diversi altri. Dal 1999 dipinge su tela, con varie tecniche, tuttora in evoluzione”.
Le tele di Wubik allestite per questa sua personale sono un’esperienza visiva sorprendente e completa.
Rimane inalterato, pur nella netta predominanza della dimensione figurativa, lo stile sintetico, incisivo e colorato del writing, di cui si intravedono tracce sugli sfondi, e la composizione si caratterizza per una complessità di spunti ed intuizioni formali, che danno corpo ad una narrazione spesso assai articolata ed, al tempo stesso, di non ostica lettura, grazie alla forte carica di sdrammatizzante ironia, ed alla tendenza autobiografica che trapela dalla presenza dell’autore nei panni del protagonista, in taluni casi facilmente riconoscibile, in altri meno.
Wubik si raffigura all’interno di scenari metropolitani ed interni d’ambiente, nei panni di santo protettore del writing e moderno alchimista dell’immagine, narcisista eroe metropolitano e saggio cantore del disincanto, incurante della casa che brucia dietro di lui.
La presenza di elementi zoomorfi, giocattoli, strumenti del mestiere e teschi che, nel suo caso, più che ammonimenti alla transitorietà dell’esistenza appaiono come simboli di trionfo e ribellione, alla maniera delle ciurme piratesche, forniscono all’insieme un valore aggiunto di giocosa surrealtà e psichedelia.
Sono opere che parlano del presente collettivo e del vissuto dell’artista con giocosa e divertita profondità.
Edoardo Di Mauro, settembre 2021
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I video a cura di Anna Lauria “I volti di Fucina Campidoglio” di intervista ai singoli artigiani, presenteranno con la voce di chi vive il territorio la realtà del Borgo.
Saranno visibili sul canale Youtube e la pagina facebook di Fucina Campidoglio.
27 novembre 2021 ore 15.30 Finissage tramite visita guidata al MAU e agli spazi aderenti
Punto d’Incontro: Chiesa di Sant’Alfonso Via Netro 3, Torino
La visita è a pagamento e su prenotazione. La visita si svolgerà a raggiungimento del n.minimo di 8 adesioni e fino a n.massimo di 20 adesioni, nel rispetto delle norme anti Covid19.
Info: https://www.culturalway.it/
3393885984
Informazioni generali sulla manifestazione : 335 6398351 info@museoarteurbana.it http://www.museoarteurbana.it
Durante gli eventi saranno rispettate le correnti indicazioni anti-covid, distanziamento e uso di mascherina in particolare.